Yo Yo Mundi

Paroles Lamento per aureliano Yo Yo Mundi

 539

Vote la chanson:
Note des utilisateurs: 0.0/10 - Le nombre total de votes: 0
Le texte musical LAMENTO PER AURELIANO de YO YO MUNDI est également présent dans l'album La banda tom e altre storie partigiane (2005)

La banda tom e altre storie partigiane

2005

Lamento per aureliano


(testo di Fabrizio Meni, musiche di Paolo E. Archetti Maestri)

Ne parlo perché io li ho visti.

Avevo tredici anni quel 15 gennaio 1945. Poco più di un bambino, ma abbastanza grande per capire che quella guerra non era un gioco.

La guerra! La guerra, per chi come me c'era cresciuto dentro, era solo un modo di vivere. Gli allarmi, il coprifuoco, le code per il pane e la margarina razionati erano come dei piccoli riti così come indovinare da lontano il rumore di Pippo il ricognitore e poi contare, contare, contare in trepida attesa fino all'arrivo dei bombardieri. Correre nei rifugi era un po' come giocare a nascondino e le macerie delle case erano il teatro di avventure da supereroe.

Per mio padre, lo so bene, era tutto diverso. Lui si spaccava la schiena a lavorare in miniera e anche in ferrovia. C'era questo sorvegliante in camicia nera che lo squadrava ogni minuto, mio padre, e mio padre lì a scaricare i sacchi di cemento e carbone dai treni della Piccola Velocità.

Quando si parlava del Duce o del fascismo lo sentivo bestemmiare. A bassa voce bestemmiava, ma io lo sentivo lo stesso.

Io del fascismo non è che ne sapessi granché, e parole come Albania, Africa orientale, Macedonia erano piuttosto marche di sigarette da fumare per sentirsi più grandi.

Quello che sapevo è che ogni tanto c'erano questi pacchi dono per le famiglie numerose e il sabato fascista con la divisa da Balilla a me non dispiaceva, era sempre meglio che stare in classe con il maestro che puzzava di sigaro e voleva farmi imparare l'italiano. A casa mia quest'italiano nessuno lo parlava mai.

Ecco il fascismo che conoscevo io, niente più di questo. Io l'Impero neanche sapevo cos'era, ma la fame sì, quella la conoscevo bene. E la sapevo riconoscere nei volti della gente, volti scolpiti da una stessa mano, con lo stesso sguardo le stesse speranze: che la guerra finisse, che tutto finisse, e ci fosse pane tutti i giorni, altro che adunate fasciste e cappelli da Balilla.

Io Tom lo conoscevo bene. Per tutti noi, ragazzi di Borgo Ala, era un po' come un fratello maggiore. Faceva il panettiere e anche lui aveva il nostro stesso sguardo scavato dalla fame e quello stesso carattere, duro, tagliato con l'accetta che può nascere soltanto qui, in questa scuola di miseria, fatta di giorni e giorni a lavorare duro per tirare a campare.

Un giorno, poi, l'hanno chiamato ed è dovuto partire per il fronte. Allora il pane ha smesso di farlo e si è ritrovato con un fucile in mano e una divisa che si confondeva alla pelle. E' stato in quel momento che ho iniziato a capire che da qualche parte qualcosa non andava, la guerra, i bombardamenti, quei ragazzi poco più grandi di me che partivano per chissà dove...

La notte accompagnavo mio padre a far legna, usavamo la dinamite che rubava in miniera. Faceva freddo e mio padre bestemmiava sempre più ad alta voce, e quelle bestemmie di mio padre io cominciavo a capirle.
Poi alla fine del '43 Tom riuscì a tornare dal fronte. E raccontò, raccontò che la guerra noi la facevamo ad altri come noi, a gente che aveva il nostro stesso sguardo da fame, giovani francesi che coltivavano la vigna come noi e facevano il pane come noi.

E c'era davvero qualcosa che non andava in questa guerra. Raccontò dei Tedeschi che arrestavano gli ebrei e li ammassavano a Borgo San Dalmazzo per poi spedirli chissà dove.

Ci raccontò che era riuscito a scappare unendosi ai partigiani di Val Susa e lì tra le montagne aveva visto l'intero paese di Boves bruciare e che erano stati i Tedeschi a farlo bruciare. E se non fosse stato che era Tom a raccontarle quelle storie, non ci avremmo creduto mai. Perché in fondo per noi la guerra non era altro che giovinezza in marcia e la strada diritta come una spada e l'avvenire della patria e nomi di giovani eroi da imparare a memoria.

Poi Tom se ne andò. Ci guardò e se ne andò.

Me ne vado a combattere - disse - me ne vado a combattere per la libertà.

Non lo vidi più Tom, ma il suo nome sì, il suo nome lo sentivo ovunque. Tutti parlavano di lui, dei suoi partigiani, delle loro gesta sulle colline, di come combattevano e io me li immaginavo, erano i miei eroi: i partigiani delle Banda Tom. E c'era chi Tom lo chiamava il bandito rosso o Tom l'imprendibile.

Poi ricordo il freddo di quel gennaio del 1945, ricordo la neve. E ricordo cosa raccontavano di quell'ultima impresa. Si diceva che la madre di Tom era stata sbattuta in carcere, si diceva che Tom aveva provato a liberarla, ma non c'era riuscito e allora si era preso i cavalli della milizia fascista, li aveva presi e portati con sé, su per le colline, lo avevano seguito e braccato.

I fascisti avevano seguito le tracce sulla neve e in una cascina ai piedi di Casorzo avevano preso uno che stava di vedetta e l'avevano riempito di botte finché questo non aveva parlato, rivelando dov'è si nascondevano Tom e gli altri della banda.

Li presero uno ad uno, portandoli via durante la notte. Li avevano legati con il fil di ferro.

I polsi sanguinavano e gli occhi erano pesti, ma i loro sguardi fieri.

E io me li ricordo bene perché io li ho visti. Li avevano massacrati di botte e coperti di insulti e li avevano costretti ad un'assurda processione per le vie di Casale con un cartello appeso al collo con scritto ?ecco i leoni di Tom?.

E ancora a schiaffeggiarli, a menarli, a sputargli addosso, davanti a tutti.

E loro in silenzio, i volti privi di odio e trionfanti e liberi.

E allora ho imprecato anch'io, come mio padre, per la prima volta nella mia vita: davanti a quello scempio, contro il duce e gli altri piccoli duce della mia città, contro quei fascisti che avevano fatto fucilare i ragazzi di Tom senza neanche un prete che potesse stargli accanto. Li avevano fatti fucilare costringendo altri ragazzi come loro a sparare.

Avevano lasciato i corpi dei ragazzi di Tom per due giorni e due notti lì nel fango e nella neve. Ricordo le casse da morto fatte in fretta e ricordo gli uomini che dovevano seppellirli, ricordo che avevano spezzato i cadaveri congelati con il picco e il badile per farceli entrare in tutta fretta in quelle casse. E ricordo che i fascisti andavano sulle tombe ad oltraggiarli, i ragazzi di Tom, e sparavano sulle croci o strappavano via i fiori rossi portati dalle madri.

Da quel momento il mio unico desiderio era di vederli morti tutti, i fascisti.

Avevo tredici anni quel 15 gennaio 1945, ma ero già grande abbastanza per capire quanto fosse assurda quella guerra che aveva portato via Tom, il mio fratello maggiore.

Merci parce que vous corrigez ce texte
 

Laisse un commentaire à la chanson

Biografia

Yo Yo Mundi is a group formed in 1988. Their discography includes Sciopero, Diserzione Degli Animali Del Circo, L'impazienza and Bande Rumorose.

Artistes associés

Actualités du monde de la musique

Rihanna et A$AP Rocky Dévoilent le Nom de Leur Deuxième Enfant

12/09/2023

La chanteuse de renom Rihanna et le rappeur A$AP Rocky ont récemment fait la une des journaux du monde entier en dévoilant le nom de leur deuxième enfant.

La Musique à Paris

30/05/2023

Avec son riche héritage culturel et sa scène musicale dynamique, Paris offre un paysage sonore unique qui continue de captiver les mélomanes du monde entier.

"Drum Temple" Le nouveau voyage d'Omaar

19/04/2021

Il vient de loin, d'une terre riche de culture et de traditions millénaires, une terre qui surplombe le Pacifique, mais qui se baigne aussi dans les Caraïbes et qui ces dernières années est surtout connue pour les terribles nouvelles liées au trafic de drogue

Le R.E.M. quarante ans plus tard

13/04/2021

C'était le 5 avril 1980 quand un groupe inconnu et sans nom a joué dans une église désacralisée de la ville universitaire d'Athens en Géorgie. À peine deux semaines plus tard, ils ont choisi un nom R.E.M. , et ilt ont sortiun single et en 1983 un album "Murmur".

Les Gorillaz célèbrent 20 ans d'activité

02/04/2021

Avec 7 albums à leur actif, le groupe est une source d'inspiration et de créativité au niveau mondial, au cours de ces 20 années il n'a cessé d'influencer le paysage musical et de créer des tendances.

Le Hellfest 2021 a été annulé

12/03/2021

Nous continuons donc à voir un balancement entre les festivals d'été et non, nous devons les annuler car nous ne pouvons pas garantir la sécurité.

Le premier album de Black Country


Il sont 7, ils ont presque tous la vingtaine, ils aiment le post-rock et aussi expérimenter différents sons. Plus qu'un groupe, Black Country est une communauté.

Maluma et la tradition jamaïcaine

24/02/2021

J'ai l'impression qu'avant d'aborder le sujet traité dans cet article je dois faire une prémisse: le reggaeton n'est pas vraiment mon genre préféré, il se réfugie dans un rythme très banal avec des textes que 99% du temps décrivent la femme comme un objet disponible à l'homme macho.

Le premier film de Sia

11/02/2021

Le film très critiqué «Musique» de Sia qui voit son début en tant que réalisatrice vient d'être nominé comme meilleur film au Golden Globe 2021. L'actrice principale Kate Hudson a été nominée dans la catégorie Meilleure actrice.

20 ans du Viva Vera Project

04/02/2021

En mars 2020, l'industrie de la musique a réalisé qu'elle devrait se réinventer pour survivre aux règle dictées par presque tous les gouvernements pour tenter d'endiguer la catastrophe sanitaire créée par l'épidémie de coronavirus.

Le producteur Phil Spector est mort

22/01/2021

Il nous a quittés à l'âge de 81 ans, Phil Spector. Il était un producteur et compositeur, l'une des plus grandes personnalités dans le domaine de la musique pop rock des 60 dernières années

Save your tears: la dernière vidéo de The Weeknd

18/01/2021

The Weeknd nous donne un autre morceau de l'histoire qui relie toutes les chansons qui font partie de son album After Hours.

Les dix meilleurs albums du 2020

12/01/2021

Le magazine américain Pitchfork, reconnue autorité en matière de musique indépendante, après avoir rédigé le classement des dix plus belles chansons du 2020, nous remet les dix meilleurs albums quelques heures avant la clôture de cette année.

Le prix MoPOP pour Alice in chains


Un casting de stars a rendu hommage à Alice in chains il y a deux semaines. Le 1er décembre, le Museum of Pop Culture de Seattle a remis le Founders Award au groupe américain.

L'Amérique de Sufjan Stevens

24/11/2020

Don't do to me what you did to America ... ainsi ouvre la chanson America du dernier album de Sufjan Stevens.

Changement climatique et live musique: le court métrage de Massive Attack

05/11/2020

Massive Attack vient de réaliser en collaboration avec le Tyndall Center for Climate Change Research un court métrage sur les risques du changement climatique liés à la live musique.